Piero Pieri, Un poeta è sempre in esilio. Studi su Bassani
PAGINE: 102
PREZZO: € 12,00
FORMATO: cm 15 x 21
COLLANA: Bassaniana
DATA DI PUBBLICAZIONE: novembre 2012
Nel 1940 Giorgio Bassani pubblica il primo libro di racconti, Una città di pianura, testo che per sfuggire alle maglie delle leggi razziali esce con lo pseudonimo di Giacomo Marchi.
Questi saggi mostrano la scelta dell’autore (in quegli anni attivista clandestino del Partito d’Azione) che, attraverso la narrativa, mette in opera una sottile quanto abile critica del regime fascista. Bassani, infatti, sfida la dittatura antisemita con insinuanti allusioni politiche, dalle quali filtra in modo acuto e dirompente il furore sarcastico dello scrittore discriminato. Mentre l’uomo lotta in clandestinità contro il regime, il letterato lancia una sfida analoga con un libro altrettanto eversivo nei confronti dell’offesa delle leggi razziali. Questa chiave interpretativa mette in luce l’azione di un narratore civile e rivoluzionario che guarda al modello politico di Dante e Foscolo.
L’analisi dello spazio storico che circoscrive alcuni racconti dinamizza una nuova lettura dell’opera d’esordio di Bassani, con un interdisciplinare metodo sia filologico e critico, sia simbolico e tematico.
La sfida al fascismo di Una città di pianura. Differenti aspetti della ricezione storica
Da Storia di Debora a Lida Mantovani: finzioni storiche, censure simboliche e strategie stilistiche
Un poeta è sempre in esilio. L’ebraicità di Bassani alla luce della tradizione letteraria
Poesia e verità