Saggistica, editoria per l’Università

Marco Testi, Tra speranza e paura: i conti con il 1789. Gli scrittori italiani e la rivoluzione francese


Tra speranza e paura: i conti con il 1789. Gli scrittori italiani e la rivoluzione francese ISBN: 9788896117057
PAGINE: 168
PREZZO: € 15,00
FORMATO: cm 15 × 21
COLLANA: La politica dei letterati
DATA DI PUBBLICAZIONE: giugno 2009



LLa ragion d’essere di questo lavoro è quella di affrontare gli umori degli intellettuali italiani di fronte alle giornate del 1789, e qualche volta oltre. L’oltre è un’eccezione, che però ci permette di vedere come siano stati vissuti in Italia quelli che secondo alcuni sono stati gli sviluppi della rivoluzione stessa, vale a dire i movimenti di Napoleone nel nostro paese e in Europa: secondo altri, non ultimo Foscolo, le campagne napoleoniche in Italia segnano invece la fine dell’utopia rivoluzionaria e lo svelamento dell’essenza stessa di princìpi che, presentandosi come palingenetici, finiscono per creare un mondo peggiore di quello che si voleva distruggere. Per dare un’idea delle reazioni a quegli eventi abbiamo preferito far parlare direttamente gli scrittori, i poeti, gli studiosi, quel che si dice gli intellettuali italiani: Alfieri, i due Verri e i due Pindemonte, Parini, Foscolo, Monti, Russo, Botta, perfino Manzoni, e tanti altri. Si è cercato di lasciare quanto più possibile intatti i passi in cui gli scrittori affrontano la rivoluzione, pur essendo questo libro non un’antologia, ma un’indagine sorretta massicciamente dai testi originali. Sono reazioni di persone che mostrano, spesso a distanza di poco tempo, grandi speranze di un rinnovamento etico e sociale e contemporaneamente palpabile timore per quello che sconvolgeva la vita e le tradizioni della Francia dell’antico regime e che presto avrebbe investito gran parte del vecchio continente. Emergono le reazioni indignate di fronte ai linciaggi, agli assalti alle carceri, alla violenza di massa, e la grande speranza che l’illuminismo avesse trovato la strada della storia, non solo quella delle idee, ma di una società più giusta, non più legata al censo e ai quarti di nobiltà, ma ai destini del lavoro e della pace.


Marco Testi è storico della letteratura e critico. Da molti anni conduce ricerche sulla concezione di spazio nella letteratura italiana e sui rapporti tra scrittura e arti figurative tra fine Ottocento e primo Novecento. Nel 2007 è uscito il suo volume Altri piani, altre valli, altre montagne. La deformazione dello spazio narrato in «Con gli occhi chiusi» di Federigo Tozzi (Pensa Multimedia) che studia la scrittura “cubista” e visionaria di Federigo Tozzi, posta in relazione con alcuni esiti dell’arte coeva allo scrittore senese. Altri suoi volumi: Il romanzo al passato. Medioevo e invenzione in tre autori contemporanei (Bulzoni, 1992), e Frammenti d’Occidente. La scrittura tra mito e modernità (La voce del tempo, 2003) sul rapporto fra il concetto di tradizione e la letteratura moderna. In Una città come mito (Chicca, 2000, tradotto anche in inglese) e nei suoi volumi su Ettore Roesler Franz e i viaggiatori-artisti del Grand Tour, ha approfondito il rapporto tra simbolismo, scrittura e immagine. Collabora con le pagine culturali di quotidiani e riviste internazionali.