Emilio Pasquini, Dante, Bologna e lo «Studium»
A cura di Armando Antonelli
ISBN: 9788831358149
PAGINE: 132
PREZZO: € 15,00
FORMATO: cm 15 × 21
COLLANA: Collana del «Bollettino dantesco». Studi e testi
DATA DI PUBBLICAZIONE: novembre 2021
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Questa raccolta di saggi di Emilio Pasquini, scritti in un arco di tempo di circa quarant’anni e centrati sul rapporto tra Dante e la città di Bologna, ha come primo obiettivo quello di invitare i lettori, non solo gli specialisti, allo studio di Bologna e di Dante attraverso i contributi che Pasquini ha dedicato al poeta fiorentino, alla città felsinea e allo
Studium petroniano. Contributi scritti con un approccio scientifico ma con un linguaggio divulgativo, nei quali l’autore rinuncia all’uso di una lingua da addetti ai lavori in favore di uno stile piano e facilmente comprensibile.
Questi saggi non solo consentono al lettore di ricomporre uno dei tanti filoni di ricerca di Emilio Pasquini, ma rappresentano anche un modo per ricordare, a un anno
dalla scomparsa, il suo magistero bolognese, rinsaldando il legame con la città dove insegnò a partire dagli anni Sessanta e dove visse con la sua famiglia. Un’occasione
per partecipare alle celebrazioni del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, ribadendo il ruolo che il capoluogo emiliano ebbe nella formazione del poeta e
l’impatto che i suoi scritti ebbero sulla cultura bolognese del suo tempo.
Emilio Pasquini (Padova, 26 gennaio 1935) si trasferì con la famiglia a Bologna nel 1939, dove il padre, Pasquale Pasquini, aveva assunto la cattedra di Anatomia comparata all’Università. La sua educazione scolastica e la sua formazione culturale furono pertanto bolognesi. Laureatosi in Letteratura italiana con Raffaele Spongano nel 1956 con una tesi incentrata sul canzoniere di Simone Serdini da Siena detto il Saviozzo, entrò di ruolo nel 1966 nella cattedra di Letteratura italiana della Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Bologna. Nel 1975 divenne professore ordinario di Letteratura italiana nella medesima Facoltà, dove insegnò fino al 2007, e nel 2011 venne dichiarato Professore Emerito. Dal 1986 al 2014 ha ricoperto l’incarico di presidente della Commissione per i Testi di Lingua in Bologna; nel 2007 è stato presidente della Società dantesca italiana, tra il 2012 e il 2015 presidente dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna; nel 2005 è nominato socio onorario della Dante Society of America e nel 2014 socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Allievo di Raffaele Spongano, di Umberto Bosco e di Gianfranco Contini, è stato studioso della letteratura italiana delle origini. Tra i suoi lavori più rilevanti sono da annoverare l’edizione critica delle Rime del Saviozzo (1965) e il complesso delle ricerche sul «secolo senza poesia», in parte confluite nel volume Le botteghe della poesia. Studi sul Tre-Quattrocento italiano, Bologna, il Mulino, 1991. Celebre il commento alla Commedia dantesca in collaborazione con Antonio Enzo Quaglio (1982-1986) e le monografie dantesche: Dante e le figure del vero, Milano, Bruno Mondadori, 2001; Vita di Dante. I giorni e le opere, Milano, Rizzoli, 2007; Il viaggio di Dante. Storia illustrata della «Commedia», Roma, Carocci, 2015. Gli studi sulla letteratura del sec. XIX sono in gran parte confluiti nel volume Ottocento letterario. Dalla periferia al centro, Roma, Carocci, 2001. Insieme ad Alfredo Cottignoli è stato direttore del «Bollettino dantesco. Per il settimo centenario», rivista annuale di critica e curiosità dantesche. È morto a Bologna il 3 novembre 2020 all’età di 85 anni.